Che cosa sono.

Attacchi di panico e di ansia sono fortemente caratterizzati da una forte dipendenza che l’individuo prova  rispetto a delle relazioni affettive. Il legame affettivo presente nelle relazioni diventa un sinonimo del controllo. Una persona affetta da attacchi di panico cerca il controllo evitando, per esempio, i luoghi dove si è sentito male. Allora il paziente inizia ad evitare luoghi e persone dove si è manifestato il disturbo, ma è solo una mera illusione di controllo.

Il controllo.

Un esempio di controllo è rappresentato da una madre che cerca di intromettersi in tutto ciò che riguarda suo figlio. Questo suo atteggiamento lei lo giustifica con il suo stesso ruolo: lei è una madre; una madre è così che deve fare e comportarsi per proteggere suo figlio. L’ossessione del controllo viene sempre giustificata dal paziente che riesce a trovare una ragione per comportarsi come fa. Un altro esempio è quello del marito / compagno che controlla i movimenti della sua compagna.

Come funzionano.

Si tratta di situazioni di violenza, nel senso che si va a limitare quella che è l’autonomia della persona, andando a creare dei legami di dipendenza simbiotica. Chi esercita il controllo è una persona che ha paura di impegnarsi e affrontare le sfide personale. Per risolvere questo problema si crea questo rapporto simbiotico per evitare il confronto con sé stessi. Chi subisce l’azione di controllo è convinto di non poter fare nulla per cambiare la situazione e pensa di avere bisogno di protezione. A molti può succedere di trovarsi in una situazione dove si pensa di non avere risorse per affrontare i problemi ed è qui che si presenta l’attacco di panico. Gli attacchi di panico non spariscono, quello che si può fare è imparare, con l’aiuto di uno psicologo per esempio, a gestire l’ansia, i legami simbiotici e il controllo, facendo affidamento sui propri strumenti che sono sempre adeguati e corretti per uscire da ogni situazione.

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