Le origini

La danza che oggi chiamiamo contemporanea si inizia a sviluppare nel corso del Novecento in particolare negli USA ma anche nel vecchio continente come contrapposizione vera e propria alla danza e alla tecnica classica, insegnata solo nelle accademie e rigorosissima perché codificata con movimenti e posizioni non modificabili. Il rigore della danza classica dà vita a questa sua forza contraria e opposta della danza contemporanea perché stufi dell’elitarietà di questa disciplina dedicata solo a pochi. Si sente il bisogno di una danza che sia più espressiva e influenzata dal sentire e dall’interpretazione del ballerino.

Le similitudini con la danza chiamata moderna sono molte, come i movimenti a terra, i salti e soprattutto la libera interpretazione e improvvisazione e oggi si tratta di una disciplina molto nota grazie a nomi importantissimi che si sono fatti strada in questo ambito. La tecnica espressiva è molto importante e spesso presa in prestito dal teatro direttamente. Spesso i lavora in gruppo ma ci possono essere esibizioni singole, di coppie etc.

Alcuni prerequisiti

Il corso di danza contemporanea della Scuola di Danza a Milano dedicato anche ai principianti ma l’approccio a questa disciplina richiede una certa forza fisica e sarebbe meglio avere già dimestichezza con alcuni conetti base della danza come le prese, i salti, le parti a terra etc. Dal punto di vista fisico questa disciplina è piuttosto dura e richiede una certa forza e un allenamento specifico. Spesso il riscaldamento viene fatto anche prendendo in respitto alcuni movimento del pilates e dello yoga e di certo non lo si può ami saltare perché i movimenti sono molto energici e ritmati. Chi ha pratica uno sport e ha una preparazione fisica di un certo livello, si approccerà molto ben a questa disciplina che è davvero seguitissima non sono in Italia ma nel resto del mondo. Altre competenza in campo teatrale sono sempre molto spendibili in corsi come questo o simili come può essere la teatro danza, disciplina anch’essa nata nel corso del Novecento in Germani a da Pina Bausch.