La cucina è tornata al centro dell’interesse collettivo, attestandosi come uno tra i fulcri principali del nostro paese.

Lo dimostrano i tanti programmi televisivi e in generale l’attenzione mediatica, che stanno rilanciando quella che da sempre è una delle eccellenze italiane.

Ma per una buona cucina non basta avere materie prime di qualità, bisogna anche riservare la giusta attenzione alla strumentazione. In questo senso le pentole e le padelle rappresentano il punto focale nella preparazione dei cibi.

Ma quali utilizzare? Il primo consiglio è quello di orientarsi su tre parametri fondamentali: avere una cottura omogenea, non fare attaccare le pietanze e cucinare con materiali sicuri.

In commercio si trovano pentole fatte in diversi materiali, ognuna dei quali presenta dei pregi e dei difetti.

Per farci un’idea più dettagliata su pentole e padelle possiamo consultare il sito Illa; in questo articolo proviamo invece a concentrarci sui materiali e sulle loro caratteristiche.

Pentole in acciaio e in alluminio

Fino a qualche anno fa acciaio e alluminio erano i materiali che la facevano da padrone in cucina. Ma ora che la scelta è molto più ampia, sono venuti a galla i limiti presentati da questi materiali.

L’acciaio è un materiale che solo in taluni casi può essere inossidabile. Il principale difetto dell’acciaio è che non è antiaderente, per cui esso ha bisogno di olio e burro per una corretta cottura del cibo. In ogni caso il vero problema relativo all’acciaio è la distribuzione del calore. Troppo spesso il calore si diffonde in maniera poco uniforme, creando zone in cui la pentola rischia di bruciarsi. In molti casi, per scongiurare questa eventualità, si utilizza uno strato di alluminio a supporto. L’acciaio non procura, di per sé, gravi problemi per la salute, ma è sempre sotto la lente di ingrandimento del Ministero della Salute che ne delinea dei limiti per l’utilizzo attraverso dei test specifici.

L’alluminio ha il pregio di essere molto maneggevole, leggero e anche economico, aspetto quest’ultimo che non guasta di certo.

Ma c’è da dire che esso risulta anche molto tossico e nocivo se non vengono prese le giuste precauzioni. Tali precauzioni risiedono nel fatto di inserire uno strato di ossido di alluminio (processo di anodizzazione) che scongiura la possibilità che l’alluminio possa arrivare direttamente a contatto col cibo.

Pentole con rivestimento in ceramica e pentole in pietra

Molto in voga negli ultimi tempi sono le soluzioni che prevedono ceramica e pietra nelle pentole. Si tratta di tipologie di pentole che presentano comunque delle differenze.

Le pentole con rivestimento in ceramica sono composte da una base di alluminio, e sulla sua superficie viene posto un rivestimento ceramico. L’aspetto positivo di questa soluzione è la grande resistenza alle temperature più alte (fino a 450 gradi), ma dall’altro lato bisogna dire che anche queste pentole non sono antiaderenti e hanno bisogno di olio o burro per una corretta cottura delle pietanze.

Le pentole in pietra rappresentano invece la maggiore novità in assoluto lanciata sul mercato. Nonostante la novità, il meccanismo di funzionamento è analogo a quello delle pentole in ceramica. Viene cioè apposto uno strato di alluminio in superficie; qui però si ha la sostanziale differenza, e cioè che le pentole in pietra risultano anitiaderenti. Inoltre esse presentano alcune migliorie anche per quanto riguarda alcuni altri aspetti della conduzione di calore, su tutti l’abrasione.

Altre tipologie di pentole

Ci sono naturalmente molte altre tipologie di pentole: quelle in rame, in ghisa o in pietra ollare ad esempio.

Tra queste spiccano senz’altro quelle in rame. Sono infatti le pentole più utilizzate dagli chef professionali, poiché riescono a garantire un tipo di cottura davvero ottimale per tutte le pietanze. Esse tuttavia sono molto costose e hanno bisogno di un’accurata manutenzione, per cui non sono molto diffuse al di fuori di cucine professionali.