Le sedie di design hanno il potere di sconvolgere qualsiasi contesto di arredamento in cui vengano inserite: ecco perché abbiamo deciso di andare alla scoperta di sette sedute d’autore, versatili e funzionali, adatte non solo alle abitazioni private ma anche ai luoghi pubblici come hotel o ristoranti.

La sedia Cesca di Marcel Breuer

La Sedia Cesca è opera del designer e architetto Marcel Breuer, che quando la ideò nel 1932 le attribuì semplicemente il nome B 32. Solo in seguito optò per la denominazione con la quale la conosciamo ancora oggi, che non era altro che il diminutivo di Francesca, la sua figlia adottiva. Dotata di una struttura in metallo, questa sedia presenta il telaio dello schienale e del sedile laccato nero o in faggio naturale: una splendida eredità del designer di origini ungheresi, formatosi in Germania e costretto a scappare negli Stati Uniti in epoca nazista.

La sedia Diamond B di Harry Bertoia

Un’altra delle sedute d’autore più affascinanti del secolo scorso è la sedia Diamond B di Harry Bertoia, così chiamata perché la sua forma è paragonabile a quella di un diamante: costituita da una maglia di fili di metallo che formano un reticolato dalle linee geometriche, si presenta con la stessa forma da qualunque angolo venga osservata, sia da sopra che di lato. Bertoia era un designer – ma anche musicista, grafico e scultore – statunitense di origini italiane: diede vita a Diamond per creare una sedia che fosse leggera ma anche resistente, instile Contemporary.

La sedia S di Tom Dixon

La sedia S di Tom Dixon, una delle sedie Cappellini più prestigiose: con la sua conformazione a metà tra lo zoomorfismo e l’antropomorfismo, mostra una linea ondulata libera e leggera. L’impiego della paglia naturale contribuisce ad aumentare la sensazione di leggerezza che viene trasmessa da questa seduta, la cui struttura è costituita da una sbarra in metallo piegata e saldata. Senza ornamenti, S è una sedia quasi sensuale, che non a caso ha influito in modo decisivo sulla carriera del designer britannico. In un primo momento, Dixon decise di realizzare queste sedie all’interno del proprio laboratorio londinese, ma in seguito scelse di cedere il design al marchio Cappellini, che ancora oggi è il brand che produce la S nel nostro Paese.

La sedia Bertoia N di Harry Bertoia

Un altro pezzo originale di Bertoia è la sedia Bertoia N: anche in questo caso troviamo le maglie di metallo già viste sulla Diamond, anche se la forma è più simile a quella di una seduta classica, priva di braccioli e con lo schienale dritto. A impreziosire questo complemento, però, è il cuscino imbottito, realizzato in pelle di vitello stampato.

La sedia Jacobsen di Arne Jacobsen

Risalente al 1955, la sedia Jacobsen deve il proprio nome a chi l’ha creata, l’architetto e designer danese più celebre al mondo: Arne Jacobsen, appunto. L’idea iniziale è stata quella di dare vita a una sedia dalle forme semplici ma comunque elegante, oltre che ergonomica: un esempio di artigianato raffinato che si è fatto conoscere in ogni angolo del mondo.

La sedia Igloo di Luisa Battaglia

La communication manager e designer Luisa Battaglia è la madre della sedia Igloo, che richiama la Louis Ghost di Kartell ideata da Philippe Starck sia dal punto di vista dei materiali che per quel che concerne le forme. Leggera e comoda, questa sedia trova nella praticità la sua peculiarità distintiva, senza per questo rinunciare a un design piacevole, perfetto per un utilizzo quotidiano. Costruita in policarbonato, può essere trasparente o colorata, ed è stata progettata in modo tale da poter essere impilata su altri esemplari dello stesso modello.

La sedia Uni

Disponibile in una grande varietà di modelli, la sedia Uni è realizzata in polipropilene e legno: un materiale innovativo e moderno e il materiale più classico a cui si possa pensare, per un mix di grande impatto. Uni ha la capacità di integrarsi in qualsiasi contesto: deve essere anche per questo motivo che si tratta dell’esemplare di Infabbrica più venduto.