Secondo i dati Istat muoversi con lo scooter in Italia è molto più pericoloso che spostarsi in automobile. Questo perché è stato accertato che nel 33% dei casi, negli incidenti mortali, la colpa del sinistro è da attribuire alla guida spericolata del due ruote. Fra i ciclomotori a due ruote si considerano anche i ciclomotori, cioè gli scooter 50 cc, primo mezzo di trasporto su strada dei quattordicenni italiani. L’acquisto dello scooter ai figli minorenni interessa la maggior parte delle famiglie, perché questo mezzo risulta molto comodo, sia al ragazzo, che può muoversi in autonomia, sia ai genitori, che sono molto più liberi.

Motorini “truccati”: un classico

Il problema di questi mezzi è che di solito i ragazzi non si accontentano delle prestazioni standard del proprio scooter, ma sono soliti “truccarlo” per incrementarne velocità e prestazioni. Un amico, il meccanico compiacente o lo stesso rivenditore si occupano quindi di togliere i fermi o di intervenire su marmitta e carburatore. In pochi minuti lo scooter passa dai 45km/h (limite massimo in base alla legge), a 70 km/h o anche di più per i temerari.

Con l’alzarsi della velocità, gli scooter diventano ufficialmente però motoveicoli, in base all’articolo 52 del Codice della Strada. Per la guida di un motoveicolo tuttavia non basta più solo il Patentino Europeo AM, ma serve la Patente di Guida A1, che si consegue solo all’età di 16 anni. L’ assicurazione scooter 50 cc inoltre non è più corrispondente al mezzo per cui è stata stipulata.

A tali condizioni, cosa accade se uno scooter truccato è coinvolto in un incidente stradale?

Il problema degli scooter truccati, a parte la dubbia capacità di guida di un ragazzo senza patente e preparazione adeguata, sorge quando per caso essi vengono coinvolti in un incidente stradale. E i problemi aumentano soprattutto se viene constatato dalle Forze dell’ordine che la causa è stata anche la velocità del mezzo e quindi il “ritocco” operato abusivamente. In caso di incidente, la Compagnia assicurativa si potrà anche occupare di risarcire il danno alla parte lesa, ma avrà titolo poi di rivalersi sui genitori del conducente dello scooter minorenne. A meno che la polizza non riporti un’apposita clausola per escludere tale possibilità di rivalsa da parte dell’assicurazione.

Se la Compagnia si impuntasse tuttavia, a fronte di una modifica abusiva del mezzo, potrebbe legalmente anche avere il potere di rifiutarsi di risarcire i danni a terzi. La famiglia quindi sarebbe lasciata da sola a risarcire i danni alla controparte. Le assicurazioni potenzialmente potrebbero quindi avanzare il diritto di rivalsa anche nei confronti degli adulti con motorini truccati, perché il tipo di assicurazione per lo scooter non corrisponde più effettivamente a quel mezzo.

Lo scooter “truccato” diventa quindi un problema per i genitori

Se alla guida di un mezzo “truccato” c’è un minorenne, a rispondere di tutto sono quindi i genitori dello stesso. La responsabilità in questo caso è di legge considerata oggettiva, ovvero a nulla serve dichiarare che non si sapeva nulla delle modifiche fatte allo scooter. Se i genitori sono separati, il responsabile sarà il genitore che possiede la patria potestà, perché tocca a lui il dover controllare che il mezzo affidato al minore sia regolare.

L’unico modo legale per evitare di assumersi tale responsabilità è quello di dimostrare in tribunale che si è impartita al figlio una educazione adeguata dal punto di vista sociale e di aver messo in atto una vigilanza adeguata all’indole, all’età, al carattere. Ovviamente dimostrare con delle prove tutto questo è praticamente impossibile. I motorini truccati sono quindi onere dei genitori.