I fondi comuni di investimento sono degli strumenti finanziari secondari o composti che permettono anche ai piccoli investitori di disporre di un portafoglio differenziato, utile per ridurre, ma non azzerare, i rischi. I gestori dei fondi creano panieri di titoli utilizzando il capitale investito dai vari partecipanti e suddividono tra questi le quote; ogni quota include una certa percentuale di ogni singolo titolo.

Esistono varie tipologie di fondi comuni, le quali si differenziano per asset, metodo di distribuzione del capitale, variabilità e tipo di gestione; potremo ad esempio avere fondi azionari aperti e passivi oppure fondi immobiliari chiusi e attivi. Tra i più noti troviamo ad esempio gli ETF, fondi indicizzati a gestione passiva, quotati in borsa. Online potrete trovare molto materiale utile per approfondire l’argomento, come questa guida completa sugli ETF Natural Gas; in alternativa o, per meglio dire, in aggiunta, potrete rivolgervi a dei consulenti finanziari o a investitori professionisti per ricevere consigli e suggerimenti utili.

Che cosa sono gli strumenti di investimento secondari

I fondi di investimento rientrano nella macrocategoria degli strumenti secondari o complessi, ossia costituiti da una selezione di asset semplici come azioni, obbligazioni o immobili. Gli strumenti secondari nascono con il preciso obiettivo di ottimizzare la diversificazione del portafoglio, riducendo i rischi legati a singoli titoli, emittenti, settori.

Ridurre non significa annullare in quanto i rischi, nel settore degli investimenti, non possono essere azzerati, ma esclusivamente tenuti sotto controllo dagli esperti. La strategia della diversificazione consente di parare il colpo causato dalla perdita di valore di alcuni titoli presenti nel paniere, guadagnando sulla crescita degli altri. La possibilità che tutti i titoli selezionati vadano male è rara, ma concreta; per questo motivo, prima di investire in un fondo comune di qualsiasi tipo, è preferibile consultare un esperto del settore che possa fornire consigli e informazioni utili.

Tipologie di fondi di investimento comuni

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, esistono vari tipo di fondi comuni, i quali si differenziano in base a ben precise caratteristiche. In primo luogo, sulla base degli asset, possiamo identificare i fondi azionari, obbligazionari, immobiliari oppure misti. Per quanto riguarda la distribuzione dei ricavati, troviamo fondi ad accumulo o a distribuzione.

Per quanto riguarda la possibilità di accedere al fondo e di aumentarne il capitale, si possono suddividere i fondi in aperti e chiusi. Mentre i fondi aperti permettono l’ingresso di nuovi investitori, ma anche l’uscita di quelli vecchi e la vendita delle quote, quelli chiusi non permettono alcun tipo di cambiamento.

Per quanto riguarda il tipo di gestione e selezione dei titoli, è possibile suddividere i fondi in attivi e passivi; i primi richiedono al gestore e agli aiutanti di compiere analisi e studi di mercato al fine di selezionare, a propria discrezione, i titoli ritenuti per qualche motivo migliori. I fondi passivi prevedono invece la creazione di un paniere basato sulla copia di un benchmark di riferimento. Nel caso degli ETF il benchmark è l’indice del mercato di riferimento e il gestore si limita a copiarlo, inserendo nel paniere i medesimi titoli con lo stesso peso.

Chi gestisce i fondi comuni

I fondi comuni di investimento sono gestiti generalmente dalle Società di Gestione del Risparmio, note come SGR, iscritte a un apposito registro e autorizzate a operare in questo ambito. Meno diffusi sono i fondi comuni societari, ossia i Sicav e i Sicaf, rispettivamente Società di investimento a Capitale Variabile e a Capitale Fisso.

Nel caso delle SGR, il capitale degli investitori è separato da quello della società, mentre nel secondo caso capitale di investimento e capitale sociale coincidono.