A partire dal primo luglio 2019, prelevare dal conto corrente una somma di denaro superiore a 1.000 euro al giorno e a 5.000 euro al mese diventa problematico. Infatti, si corre il rischio, non solo di diventare oggetto di indagini da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma anche di incorrere in eventuali multe. Questo provvedimento rientra tra quelli inseriti nel decreto-legge di conversione al decreto 193/2016.

Di fatto, è stato fissato un tetto ai prelievi bancomat che, in caso di superamento, porta a giustificare mediante un’opportuna documentazione fiscale, l’utilizzo del contante prelevato. La nuova norma, che rischia di impaurire i contribuenti, sembra essere in contraddizione con la legge sulla tracciabilità dei pagamenti, che stabilisce che l’uso del denaro contante è vietato solo a partire dai 3.000 euro. Un limite che, secondo i chiarimenti ministeriali, non si deve applicare a prelievi e versamenti sul conto corrente, per i quali non è previsto alcun tetto specifico.

Bisogna fare attenzione a quanto si preleva

Prelevare con la carta di debito nella misura e nei tempi che si preferisce non è più possibile, poiché il rischio di andare incontro ad un accertamento fiscale e di essere multati è molto alto. Gli unici a non risentire di questo importante cambiamento sono i professionisti, per i quali sussiste una sentenza della Corte di Cassazione che li esclude da questo particolare regime.

Di fatto, superare i limiti imposti per il prelievo di denaro dal bancomat fa scattare in automatico la presunzione di evasione, ovvero l’ipotesi che dietro l’operazione attuata si nasconda un’attività in “nero”. Nel caso in cui, poi, il correntista non riesca a spiegare il perché del superamento dei limiti imposti può incorrere in una sanzione. Dunque, dal 1° luglio conservare traccia dell’impiego del denaro contante a seguito di prelievo o versamento è diventato ancora più importante, per non dire fondamentale.

La multa prevista per chi supera i limiti di prelievo dal bancomat

Ma in che cosa consiste la sanzione per chi supera i limiti stabiliti per il prelievo dal bancomat? Come visto in precedenza, prelevare dal bancomat più di mille euro in un giorno o più di cinquemila euro in un mese comporta un accertamento fiscale, nonché il pagamento di una multa nel caso in cui non si riesca a dimostrare che quello attuato non è un illecito tributario.

La sanzione, nello specifico, consiste nel tassare la parte oltre il tetto, come se fosse un ricavo e, quindi, un reddito. Questa norma viene applicata a tutti i contribuenti, fatta eccezione per i professionisti. Per gli imprenditori, invece, ovvero le ditte individuali e senza contabilità, rimane invece la presunzione di evasione in caso di prelievi dal bancomat superiori al tetto stabilito.

Bisogna, quindi, fare attenzione ed avere sempre a portata di mano la prova concreta dell’utilizzo dei soldi prelevati, in modo da scongiurare eventuali sanzioni, che potrebbero risultare al quanto gravose, magari per una disattenzione e non per un vero e proprio illecito. Tuttavia, ciò non è facile, poiché, spesso, dopo diverso tempo, si tende a perdere traccia, ma anche memoria, delle ragioni che hanno portato a determinati spostamenti monetari.