La personalità del bambino si forma principalmente con il legame che si instaura con il padre e la madre, due figure di fondamentale importanza, in quando fonte di riferimento e di protezione.

Ma quando questo legame è carente o come in molti casi addirittura assente, nella mente del bambino scatta un meccanismo di difesa, che genera, incertezza, sfiducia e negatività, un chiaro disagio che si può configurare con la “Sindrome del bambino invisibile”.

Se non riceve le giuste attenzioni arriva a pensare di essere sbagliato o persino invisibile, tanto che i genitori non possono vederlo e quindi soddisfare i suoi bisogni emotivi, non si rado si considerano un peso ed il senso di colpa è davvero grande.

Questo disagio nell’infanzia crea il terreno fertile per un adulto con una bassa autostima, l’inadeguatezza, con disturbi di personalità che sfociano in atti di ribellione più o meno violenti, quasi con atteggiamenti di sfida e stili di attaccamento disfunzionali.

Accorgersi che vi sia qualcosa che non va non è molto difficile, i bambini con questa sindrome sono spesso irascibili, introversi, amano poco socializzare, percepiscono l’ambiente circostante come una realtà minacciosa, preferiscono isolarsi e creare un loro mondo fantastico.

La sindrome del bambino invisibile li costringe a vivere uno stato di tristezza costante, ed un senso di colpa, che si manifesta con irascibilità spesso accompagnata da un pianto dirotto, ed un continuo stato d’ansia dettato dal rifiuto da parte dei genitori.

Il modo migliore per cercare di affrontare questo disagio è sicuramente quello di dare al bambino tutto il supporto emotivo di cui ha bisogno o di cui fa esplicita richiesta, come abbracci, baci carezze, anche se gli impegni della giornata sono tanti è fondamentale per i genitori comprendere l’importanza di queste manifestazioni.

Aiutarlo ad aprirsi ed esprimere le proprie paure ed emozioni, supportarlo nelle arie attività, insomma non farlo sentire un bambino invisibile.

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